Se avessi anch’io fatto il mio dovere di uomo, se avessi cercato di far valere la mia voce, il mio parere, la mia volontà, sarebbe successo? E perciò è necessario che spariscano gli indifferenti, gli scettici, quelli che usufruiscono del poco bene che l’attività di pochi procura, e non vogliono prendersi la responsabilità del molto male che la loro assenza dalla lotta lascia preparare e succedere.
Con questa citazione di un celebre scritto di Antonio Gramsci, si apriva uno dei molti articoli di Daniel Amit sulla questione palestinese, “Testimonianze contro il male”. Queste righe esprimono in modo limpido l’urgenza e la passione per l’impegno civile del professor Amit, una testimonianza contro il male, dimostrata dalla profonda dedizione di uomo e di scienziato per la soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. La stessa passione e impegno con cui ha affrontato in modo pionieristico lo studio del cervello e delle reti neurali, diventando un riferimento internazionale in questo ambito di studi.
In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 4 Novembre del 2007 a Gerusalemme, abbiamo scelto di ricordare il contributo scientifico e civile di Daniel Amit, un’eredità importante e stimolante per i giovani studenti e ricercatori. Come leggerete, in questo numero si racconteranno due aspetti di indiscutibile valore dell’attività del professor Amit. Da una parte il suo contributo nello studio delle reti neurali, che ci immerge in una branca affascinante e attuale della fisica, dedita alla comprensione dei meccanismi di funzionamento del cervello. Dall’altra la riflessione sulla responsabilità del lavoro dello scienziato in relazione all’utilizzo dei propri studi per fini economici e militari.
Il primo contributo costituisce un formidabile punto di partenza per i giovani ricercatori e un riferimento per chi si avvicina con sguardo curioso al mondo della scienza. Infatti i lavori di Daniel Amit sono stati pionieristici in una branca in pieno sviluppo che tenta di rispondere a domande di indiscutibile importanza: ad esempio, come fa un insieme di neuroni a imparare e ricordare eventi, immagini oppure odori? Il secondo contributo costituisce un insegnamento di grande valore per ogni aspirante scienziato, riflettendo esso sul ruolo e la responsabilità civile di questa figura e criticando la visione ingenua dello studioso neutrale che lavora per il solo progresso della conoscenza.
Per queste ragioni, abbiamo creduto importante raccogliere l’eredità intellettuale del lavoro di Daniel Amit e riproporre con questo numero speciale alcuni aspetti della sua attività. Giorgio Parisi e Paolo Del Giudice ci racconteranno del percorso scientifico e umano di Daniel Amit e dei suoi principali contributi in meccanica statistica e nello studio delle reti neurali. L’eredità dei suoi lavori in quest’ultimo campo, settore delle neuroscienze, sarà discusso poi da Alberto Bernacchia e Adriano Barra. Niccolò Loret ci parlerà infine delle riflessioni di Daniel Amit sul rapporto tra scienza e guerra e della sua rinuncia a collaborare con una delle più prestigiose riviste dell’American Physical Society.
Buona lettura!